Terapie non farmacologiche
Nell’ambito della ricerca di terapie non farmacologiche atte a cercare di migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da varie forme di decadimento cognitivo abbiamo introdotto presso la Comunità Terapeutica Le Farfalle di Terracina
un percorso composto da varie attività, come:
- Terapia della Bambola (Doll Therapy)
- Arteterapia: pittura ad acquerello, colorazione mandala, collage
- Stimolazione cognitiva: giochi di logica, attenzione, concentrazione
- Musicoterapia ( a cura della dottoressa Alessandra Gatti, psicopedagogista e counselor relazionale)
- Stimolazione sensoriale
Il progetto
Il progetto “TERAPIE NON FARMACOLOGICHE” viene portato avanti presso la nostra comunità da maggio 2019, in collaborazione con l'Associazione di Promozione Sociale INTEGRATIVAMENTE APS, programmato e sviluppato dalla
Dott.ssa Dalila Drazza, Psicoterapeuta e Psicologa Clinica, in accordo con la responsabile di struttura, Barbara De Simone, e nel confronto costante con l'intera equipe.
Le terapie non farmacologiche non sono soluzioni finalizzate al totale recupero di abilità psicofisiche, ormai totalmente compromesse, bensì orientate alla costruzione di un nuovo equilibrio interpersonale, e dunque terapeutiche sul piano
emotivo, comportamentale e relazionale. Il nostro progetto di terapie non farmacologiche si propone dunque di rallentare il declino cognitivo e controllare i disturbi del comportamento.
La terapia della Bambola - Doll Therapy
La Terapia della Bambola è una terapia non farmacologica che aiuta a ridurre i disturbi comportamentali e dell'umore
dell'anziano.
Attraverso l'accudimento e il maternage/paternage della bambola
terapeutica la persona attiva relazioni tattili e affettive.
La terapia della Bambola “Che cosa è”
E’ una strategia terapeutica utile a migliorare il benessere e la qualità della vita di persone affette da demenza, è una terapia utile per facilitare il rilassamento e diminuire gli stati di agitazione presenti in persone affette da demenza.
La terapia della bambola è un percorso di cura che favorisce il benessere delle persone con demenza, aiuta gli operatori nei loro compiti assistenziali e risulta molto utile anche per i familiari, per meglio comprendere l’andamento degenerativo dei propri cari.
Perché è utile
È importante sottolineare che in persone affette da demenza, in stato medio avanzato, sono presenti molti disturbi comportamentali: agitazione, ansia, aggressività, disturbi del sonno, depressione, apatia, irritabilità, affaccendamento, wandering, deliri, allucinazioni e altri disturbi comportamentali. Quando la persona comincia a distaccarsi dalla realtà e perdere capacità cognitive la bambola può diventare un bambino vero, che la persona coccola e stringe a se con affetto amorevole. È anche utile per stimolare le persone a diminuire gli stati di isolamento relazionale favorire momenti d’attenzione.
È molto importante spiegare il perchè si è pensato di dare a persone affette da demenza delle bambole terapeutiche, che per noi risultano comunque cose o oggetti inanimati. Sicuramente dare una bambola NON è una mancanza di rispetto verso la persona malata e anziana. Anzi al contrario aver pensato ad una bambola significa UNA GRANDE ATTENZIONE E CURA nei confronti della persona e dei suoi familiari al punto che, tramite questa terapia, si riesce in molti casi a diminuire il carico farmacologico somministrato alle persone con demenza. La bambola terapeutica è stata studiata per favorire l'accudimento e il desiderio amorevole di contatto, di stringerla a sè. La terapia della bambola non è solo per donne, infatti non bisogna escludere a priori la figura maschile, che per la sua storia di vita dedicata all'accudimento dei figli, può essere inserita in terapia della bambola.